Imágenes de páginas
PDF
EPUB

proposito, tra le altre cose, scriveva all'imperatrice Costanza (1): Rem mihi sacrilegam nuntiavit Felix episcopus, quia hi, qui » in Sardinia idolis immolant, judici praemium persolvunt, ut » eis hoc facere liceat. Quorum dum quidam baptizati essent » et immolare jam idolis desivissent, adhuc ab eodem insulae judice etiam post baptismum praemium illud exigitur, quod » dare prius pro idolorum immolatione consueverant. » Nè ciò deve recare maraviglia, mentre sino al giorno d'oggi la tenacità di quegl'isolani ricusa di astenersi da alcune pratiche e consuetudini, che sanno di rito idolatrico; tuttochè i vescovi e il clero vi si adoperino con molto calore ad abolirle e distruggerle. Sul che parlò a lungo l' erudito Bresciani, nella sua Descrizione della Sardegna, commemorata di sopra.

Nè minori danni di quelli, che vi avevano recato i vandali e i longobardi, recarono all'isola i saraceni, benchè i loro califfi non abbiano vietato ai cristiani delle varie città il pubblico culto della religione. Imperciocchè i costumi erano giunti a tanta depravazione, che non vi si conosceva più veruna regola di ecclesiastica disciplina. Perciò il papa Nicolò I, in sulla metà del secolo nono, vi mandò, benchè senza frutto, due apostolici legati, Paolo vescovo di Populonia e Sasso abate del monastero de' santi Giovanni e Paolo; i quali la finirono col sottoporre l'isola a sentenza di scomunica (2).

Le sedi vescovili, per tanto sconvolgimento di politiche vicende e per tante persecuzioni sostenute, non poterono così facilmente moltiplicarsi in quest' isola: ed infatti in sul declinare del secolo X non vi esistevano, che le due metropolitane di Cagliari e di Sassari, e i due vescovati di Fasiana, oggidì Terra nova, e di Solci ovvero Sulcis. In seguito poi ne sorsero delle altre, le quali soggiacquero collo scorrere dei secoli a modificazioni, soppressioni, concentrazioni, unioni; sicchè di ventuna, che ve ne furono, tra metropoli e suffraganee, non ve ne rimasero al presente che tredici, governate per altro, a cagione delle avvenute unioni, da undici soli prelati. Ed inoltre parecchie

(1) Lett. 41 del lib. V.

(2) Anastas. Biblioth. nella vita di Nicolò pag. 217 dell'ediz. di Parigi 1649.

Vol. XIII.

6

di quelle, ch'esistevano, non esistono più, ed altre ne furono surrogate ad alcune, cosicchè mentre un tempo la Sardegna aveva le sedi seguenti:

[blocks in formation]

oggidì non ha, che queste sole, che qui soggiungo:

Cagliari, arcivescovato, di cui sono suffraganee:
Galtelly-Nuoro,

Iglesias,

Ogliastra.

Sassari, arcivescovato, che ha suffraganee le sedi di
Alghero,

Ampurias e Tempio,

Bisarcio,

Bosa.

Oristano, arcivescovato, da cui dipendono le due suffraganee unite :

Ales e Terralba.

Di tutte queste, come stanno ora, e delle chiese altresì, ch' esistevano un tempo e che a queste furono aggregate, mi accingo a parlare con tutta la possibile brevità e strettezza.

CAGLIARI

E LE SUE SUFFRAGANEE

« AnteriorContinuar »