Nel dare alle stampe questo volume, con un ritardo che i nostri soci e lettori vorranno perdonarci, perchè esso ebbe la causa principale negli straordinari eventi degli anni decorsi, il nostro pensiero va anzitutto a coloro che, dal Re al più modesto cittadino, col consiglio e con l'opera, coi sacrifici e col sangue prepararono e conseguirono il trionfo della Patria nostra. E questo pensiero, che è di gratitudine profonda e di reverenza affettuosa, più specialmente si rivolge, in una cordiale intimità che amiamo dire domestica, a quelli fra i nostri colleghi, che ebbero la ventura di essere soldati d'Italia e di combattere per la sua difesa o trepidarono e piansero per la sorte di persone a loro caramente dilette. Ora che la pace torna ad arridere al mondo, riprendiamo gli studi austeri e tranquilli, ricerchiamo nelle antiche, gloriose memorie di nostra gente le ragioni prime della fulgida vittoria, rafforziamo in quei ricordi il proposito di portare il nostro modesto, ma assiduo contributo a questo superbo rifiorire della secolare vita italiana. Come d'oltr'Alpe tornano a noi i tesori d'arte e i preziosi documenti storici che l'invidia e la prepotenza dei barbari ci avean tolto, così si rinnovelli nei nostri animi la coscienza della nostra passata grandezza e si riaffermi la fede incrollabile in una ascensione della Patria a sempre maggiori destini. Perugia, Dicembre 1918. LA REDAZIONE. |