Rivista musicale italiana, Volumen35Fratelli Bocca., 1928 |
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assicurava che nessun maestro aveva ricevuto le Prime . Ora non si parla più di questa lettera . Io amo che si prometta anche poco , ma che si mantenga ... Ma veniamo all'importante : cioè Art . 3o ... la rappresentazione sarà rimessa ...
assicurava che nessun maestro aveva ricevuto le Prime . Ora non si parla più di questa lettera . Io amo che si prometta anche poco , ma che si mantenga ... Ma veniamo all'importante : cioè Art . 3o ... la rappresentazione sarà rimessa ...
Página 45
... parla in conti posteriori all'anno 1580 , e Gaspare Garino detto Chatillon , vennero assunti più tardi in servizio . Quest'ultimo morì nell'anno 1588 . Pompeo Lanzino , o Lancino , fu per moltissimi anni tamburino della Compagnia degli ...
... parla in conti posteriori all'anno 1580 , e Gaspare Garino detto Chatillon , vennero assunti più tardi in servizio . Quest'ultimo morì nell'anno 1588 . Pompeo Lanzino , o Lancino , fu per moltissimi anni tamburino della Compagnia degli ...
Página 80
... parla dell'Alfieri , ricorda la bizzarria tentata dall'asti- giano , la tramelogedia Abele ( 2 ) per notare rammaricato che la musica , unicamente , in Italia si riguardi come essenziale nel melo- dramma ; per aggiungere che in quel ...
... parla dell'Alfieri , ricorda la bizzarria tentata dall'asti- giano , la tramelogedia Abele ( 2 ) per notare rammaricato che la musica , unicamente , in Italia si riguardi come essenziale nel melo- dramma ; per aggiungere che in quel ...
Página 101
... parla espressamente degli « ornamenti del canto » che dice ( pag . 64 ) in tutto simili a quelli del bel canto italiano , e cita ( pagine 108 e 109 ) i gorgheggi delle monodie euripidee ? Il Maestro Bas diceva che alla musica greca i ...
... parla espressamente degli « ornamenti del canto » che dice ( pag . 64 ) in tutto simili a quelli del bel canto italiano , e cita ( pagine 108 e 109 ) i gorgheggi delle monodie euripidee ? Il Maestro Bas diceva che alla musica greca i ...
Página 107
... parla della maggior attenzione e importanza che si dovrebbe porre al recitativo , e del coro e delle sue funzioni . E si chiede ancora perchè il coro , che nel dramma greco rappresenta l'unità d'impressione e di giudizio morale , la ...
... parla della maggior attenzione e importanza che si dovrebbe porre al recitativo , e del coro e delle sue funzioni . E si chiede ancora perchè il coro , che nel dramma greco rappresenta l'unità d'impressione e di giudizio morale , la ...
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Términos y frases comunes
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Pasajes populares
Página 67 - Lario, ea quel sussurro canta il nocchiero e allegransi i propinqui liuti, e molle il flauto si duole d'innamorati giovani e di ninfe su le gondole erranti; e dalle sponde risponde il pastorel con la sua piva: per entro i colli rintronano i corni terror del cavriol, mentre in cadenza di Lecco il...
Página 241 - L'onte del volgo ingrato Ricompensar tentai, Non tardar più, t'inchina A disusati preghi, Chiudi alla luce omai Questi occhi tristi, o dell'età reina. Me certo troverai, qual si sia l'ora Che tu le penne al mio pregar dispieghi, Erta la fronte, armato, E renitente al fato, La man che...
Página 227 - Il detto desiderio del piacere non ha limiti per durata, perché, come ho detto, non finisce se non coll'esistenza, e quindi l'uomo non esisterebbe se non provasse questo desiderio. Non ha limiti per estensione perch'è sostanziale in noi, non come desiderio di uno o più piaceri, ma come desiderio del piacere.
Página 229 - Dunque la natura, la esistenza non ha in niun modo per fine il piacere né la felicità degli animali; piuttosto al contrario; ma ciò non toglie che ogni animale abbia di sua natura per necessario, perpetuo e solo suo fine il suo piacere, e la sua felicità, e così ciascuna specie presa insieme, e così la università dei viventi.
Página 87 - Ma se danza, vedila! tutta l'armonia del suono scorre dal suo bel corpo, e dal sorriso della sua bocca; e un moto, un atto, un vezzo manda agli sguardi venustà improvvisa. E chi pinger la può? Mentre a ritrarla pongo industre lo sguardo, ecco m'elude, e le carole che lente disegna affretta rapidissima, e s'invola sorvolando su...
Página 241 - Gli oltraggi lor, de' necessarii danni Si consola il plebeo. Men duro è il male Che riparo non ha? dolor non sente Chi di speranza è nudo? Guerra mortale, eterna, o fato indegno, Teco il prode guerreggia, Di cedere inesperto; e la tiranna Tua destra, allor che vincitrice il grava, Indomito scrollando si pompeggia, Quando nell'alto lato L'amaro ferro intride, E maligno alle nere ombre sorride. Spiace agli Dei chi violento irrompe Nel Tartaro. Non fora Tanto valor ne
Página 72 - Onde a' cori notturni Te, Dea, mirando obliano I garzoni le danze, Te principio d'affanni e di speranze: O quando Tarpa adorni E co' novelli numeri E co' molli contorni Delle forme che facile Bisso seconda, e intanto Fra il basso sospirar vola il tuo canto Più periglioso; o quando Balli disegni, e l'agile Corpo all'aure fidando, Ignoti vezzi sfuggono Dai manti, e dal negletto Velo scomposto sul sommosso petto.
Página 227 - L'anima umana (e così tutti gli esseri viventi) desidera sempre essenzialmente, e mira unicamente, benché sotto mille aspetti, al piacere, ossia alla felicità, che considerandola bene, è tutt'uno col piacere. Questo desiderio e questa tendenza non ha limiti, perch'è ingenita o congenita coll'esistenza, e perciò non può aver fine in questo o quel piacere che non può essere infinito, ma solamente termina colla vita.
Página 69 - Un suon, quai di lontana arpa, che scorre Sopra i vanni de' Zeffiri soave; Qual venia dall'Egeo per...
Página 231 - Parecchie volte un vigore straordinario e passeggero, cagiona al corpo e a' nervi un certo torpore, per cui l'animo s'abbandona in seno di una negligenza circa le cose e se stesso, in maniera che o vede tutto dall'alto, e come non gli appartenesse se non debolissimamente; o non pensa quasi a nulla, e desidera e teme il meno che sia possibile. Questo stato è per se stesso un piacere.