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gli aquedotti Ficuleensi, de' quali esiste pure qualche fistola scritta (1). Appartenne al capitolo di S. Marco, che nel 1528 vendette il fondo a Ippolito di Pietro Mattei per scudi 1680, e da questi fu poi venduto ai Lepri. Appartiene al primo proprietario il documento Capitolino del 1538: <«< liberatio casalis Capobianchi extra portam Numentanam << ab annuo censu .XL. ducatorum facta per capitulum « S. Marci, ad favorem Iulii de Porcariis » (Nardoni). Infatti che la storica famiglia Porcari avesse beni da questa parte, e precisamente tra il bivio Nomentano-Tiburtino, rilevasi anche da uno dei due seguenti atti, che trascrivo, perchè relativi ad un mons Iudaeorum esistente in questo punto, e posseduto dal monistero urbano di S. Prassede (dal Cod. Vat. 7928, fol. 241 et seg.).

Anno nativitatis Domini .M CC LXIIII. indictione .vII. mense julii die quarta. Iohannes Ottinelli ferrarius refutat domino Georgio abbati venerabilis monasterii S. Praxedis omne ius quod habet in una petia vinee posita extra porta Numentanam in iure S. Praxedis in loco ubi dicitur mons Iudeorum. A .II. lateribus tenet ecclesia sanctorum Cyrii et Iohannis, a .III. Petrus Tutulus, a .. Petrus Iohannis Ioci. pro pretio .x. librarum et dimidie bonor. prov. sen. Silvester Nicolai Botii de Peeta. Gerardus Iohannis Spile. Iohannes Oderiscii . Franciscus Talenti cocus Sancte Praxedis testes.

Eodem mense die .v. Stefania uxor dicti Iohannis Ottinelli consentit testibus Iacobo Rocio. Dominico aurifice Eulferame. Iohanne Odericii.

Iohannes Romani iudex et scriniarius scripsit et explevit.

Anno eodem eademque die Georgius abbas venerabilis monasterii S. Praxedis cum domino Mauro . domino Laurentio. fratre Iohanne monachis vendunt Iohanni Lopantino eiusque heredibus supradictam

(1) Una fistola ficuleense porta il nome di P. Fabius Abascantus (come plumbarius); cf. NIBBY, Anal. II, 50. Furono fatti scavi a Capobianco nel 1795, e vi furono trovati assai marmi, anche scritti. Oltre la iscrizione sopra accennata di Faustiniana, furono trovate le sue terme con musaici e marmi; un Apollo etrusco (statuetta), l'epitaffio di un istrione, la lapide votiva Statae matri Aug. dei magistri anni secundi &c. (cf. GUATTANI, Memorie encicl. II, 55).

petiam vinee. pro pretio .x. libr. et dimidium bonor, prov. sen. Iidem testes. Idem notarius.

Anno dominice incarnationis .мCCLXVIII. ind. .VII. mensis ianuarii die .. Sebastianus Raynucii a Sancto Marco et Gemma uxor eius cum consensu domini Gabrielis abbatis venerabilis monasterii S. Praxedis. fratre Salvi et fratre Raynaldi monachorum vendunt per Petrum Iohannis pelliparium procuratores eorum unam petiam vinee positam extra porta Numentanam in monte Iudeorum iuris dicti monasterii . A .II. lateribus tenet Petrus Iohis pelliparius . A .. Ioh. Stephani et Ioh. Porcari . a .. Ioh. Cce (sic) pro pretio .vII. lib. bon. prov. sen.

Magister Nicolaus scriptor domini pape. magister Iacobus calzolarius. Petrus Iohannis pelliparius. Filippus Raynaldi testes. Petrus Capudgalli Apostolice Sedis auctoritate notarius scripsit et complevit.

Del resto il suolo Ficulense diede importanti cose nel 1824 e 1825, quando, precisamente alla Cesarina, fu tentato con escavazioni (1). E sarebbe fertile ancora e ivi e nei terreni contigui, ove l'aratro ogni anno sconvolge a fior di terra innumerevoli rottami di mattoni, di marmi,

(1) Gli scavi nella Cesarina furono intrapresi da Ignazio Vescovali; i risultati ne furono dati nel Giornale arcadico del 1824 e 1825. Il RATTI, storiografo e agente della nobile casa, dettò una monografia in proposito della epigrafe di Cerinthus. Sopra un'iscrizione Ficulense negli Atti Accad. Archeol. Vi fu rinvenuta anche una greca sepolcrale di un Cronios ed un Artemidoros metrica (cf. C. I. G. 6284). Più ragguardevole fu quella di M. Consius Cerinthus più volte edita e discussa, recentemente nel C. I. L. (XIV, 4012) ove il DESSAU giustamente attribuisce le munificenze di questo liberto al municipio Ficulense, mentre il MOMMSEN e l'HOFFMANN le riferirono ai Nomentani. Se ne rileva la esistenza dei pagi Ulmanus e Transulmanus Pelecianus, e di un tempio di Marte. Il nome di quest'uomo apparisce in due altre lapidi rotte rinvenute l'una a S. Alessandro (ivi 4013) l'altra a Capobianco (4014). Dalla Cesarina deve pure provenire la gran base onoraria di Marco Aurelio dedicata, l'anno 162, dai « pueri et puellae alimen<«< tariae Ficolensium », perchè quantunque veduta dallo CHAUPY in Genzano; evidentemente colà vi era stata portata dai Cesarini (ivi, 4008).

d'intonachi dipinti, pei quali tutte quelle terre biancheggiano alla superficie. Comprendo in questo gruppo Ficulense anche il fondo Olevano e Torricella, contiguo, e ricco di memorie anch'esso, delle quali qualcheduna è stata ricuperata (1).

(Continua)

G. TOMASSETti.

(1) Gli scavi ad Olevano furon fatti da Gregorio Castellani nel 1826 per conto del principe Borghese padrone del fondo (v. Giornale arcadico, 1826. C. I. L. XIV, 4001, 4009 (singolare per la punteggiatura ad ogni sillaba), 4054, 4055).

DOCUMENTI

DELL'ARCHIVIO DELLA CATTEDRALE DI VELLETRI

STUDI PREPARATORI

AL CODICE DIPLOMATICO DI ROMA.

N

EL comunicare alla R. Società di storia patria le pregevoli fonti storico-topografiche serbate nell'ar

chivio capitolare di S. Clemente, cattedrale di Velletri, occorre innanzi tutto che io accenni brevemente quanta parte di esse sia stata conosciuta o messa a profitto sinora dagli storici veliterni, dai topografi e dagli altri scrittori e indagatori di antichi documenti, e quanta ne sia rimasta tuttora inesplorata. Indi dirò del metodo che ho stimato di dovere usare nella presente pubblicazione.

Delle centoquindici e più pergamene, custodite colla più attenta e sollecita cura nell'archivio, sessantacinque sono anteriori al secolo xv e trovano posto nel quadro del mio lavoro. Con questo secolo può dirsi che incomincia una êra storica novella, la quale chiude il periodo del medio evo per iniziare quello dell'età moderna; nè intendo punto entrare in siffatto campo che è ben lontano dallo scopo delle mie ricerche. Con tutto ciò non ho trascurato neppure le carte e pergamene del secolo xv o posteriori, ma soltanto per quello ch'esse conferiscono circa la migliore cognizione dei documenti anteriori; i più vetusti dei quali

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