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AL LETTORE.

Io devo render conto del ritardo frapposto alla pubblicazione di quefta Terza Dissertazione. Avevo appena dato alla luce la Seconda, che intesi essere per sortire gli Annali di Padova, Opera postuma dell'Abate Gennari, e come ero convinto che li medesimi dovessero riscuotere l'applauso comune, e che i fatti della Storia Civile non solo, ma anche dell' Ecclesiastica fossero da quell'Opera esauriti à modo, che un Autore di somma perizia, ed erudizion nella Storia, non avrebbe certamente lasciato di che desiderare; ne venne da ciò, che credetti inutile di ribattere l'argomento, e di moltiplicare, come suol dirsi, gli enti senza necessità. Mi dedicai adunque alla Serie de Canonici, abbandonando affatto le Dissertazioni.

Comparvero gli Annali di Padova, e riscossero certamente gli elogj dei dotti, per lo stile gentilissimo in cui furono scritti, e per la buona critica che li accompagna nelle ricerche; ma dopo ciò lasciarono di che desiderare nella deficienza di citazioni, nella interruzion della Storia, nella minuziosità letteraria, nella negligenza in alcuni fatti importanti che me

ritavano d'esser discussi, e che pur non si accennano che di volo, ed in fine nella privazione dei Documenti. Per molti anni gli Annali di Padova, non sono che la Storia d'Italia.

Allora alcuni miei dotti amici mi sollecitarono, perchè continuassi le mie Dissertazioni, e ribattendo gli obbietti che io loro facevo, mi persuasero, che come Opera diversa dagli Annali, e come corpo più completo di Storia, meritavano d'essere proseguite e terminate. Cessi ai loro lumi, ai loro desiderj, e queste Dissertazioni andranno presentemente succedendosi di mano in mano, come promisi nella prima di esse, purchè però le circostanze ed i miei doveri mi dieno campo per lavorarvi .

Ma voglia il Cielo, che anche le seguenti corrispondano al loro oggetto, al mio desiderio, all'espettazione del Pubblico, e così verrà ad essere amplamente compensata la mia fatica, e potrò allora lusingarmi di essere stato in qualche modo utile a quella Chiesa, alla quale mi onoro d'essere ascritto.

DE'

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3*0*0*3*~*0*3*3*3*3*3*3*3*3*3*3*V.

DE VESCOVI DI PADOVA.

CAPITOLO I.

Anno 1048.

Bernardo Vescovo .

PARAG. I. Dur donazioni, che si ritrovano nell'Archivio Capitolare

relative a questi anni, diedero molto a che fare, attese le scorrezioni che contengono nelle note cronologiche. Ammendue portano l'anno secondo dell' Impero d'Arrigo III., e sarebbe il 1047., ma l'Indizione è seconda, e dovrebbesi dire 1049. Pare adunque in tal caso al dottissimo Ab. Brunacci, seguito in ciò dall' esempio di molti valenti Diplomatici, che s'abbia a prendere la via di mezzo, e debbasi accogliere l'anno 1048. Con tutto ciò io rifletro, che siccome correre non poteva l' Indizione seconda nell' anno 1048., poteva benissimo starvi l'anno secondo dell'Impero d'Enrico. Questi ebbe la Corona imperiale in Koma dal Sommo Pontefice il giorno 25. Dicembre del 1046., e da una Carta dei 6. Dicembre vien detto Enrico solamente Ke (1). Dunque non cominciava l'anno terzo del suo Impero che il giorno 25. Dicembre del 1048. Poteva perciò 21 10. di Novembre del 1048. dirsi anno secondo, poichè il terzo non era per anche cominciato. Onde non solo abbiamo stabilne le date di queste

Carte

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