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DISSERTAZIONE SETTIMA

SOPRA

L'ISTORIA ECCLESIASTICA PADOVANA

OPERA

DI FRANCESCO SCIPIONE

DONDI OROLOGIO

VESCOVO DI PADOVA

COMMENDATORE DEL REGIO ORDINE ITALIANO DELLA CORONA DI FERRO,
BARONE DEL REGNO ED ELETTORE NEL Collegio de'DOTTI.

PADOVA

NELLA TIPOGRAFIA DEL SEMINARIO

MDCCCXIII.

BOD

BIR

DISSERTAZIONE SETTIMA

GIORDANO, JACOPO CORRADO, GIOVANNI FORZATE'

VESCOVI.

1.

Si è

i è veduto nell' antecedente Dissertazione il modo, con cui venne eletto il Vescovo Giordano a questa Sede vacante. In diversa maniera però la raccontano li nostri Storici (1). Ci narrano essi che li Canonici, attesa la rinuncia di Gerardo al Vescovado, si radunarono per la nuova elezione; che insorti de' gravissimi dispareri rimisero il loro voto nelle mani del B. Giordano Forzatè, il quale elesse un santo monaco del suo convento detto Fra Gioachino; che l'Abate Arnaldo di S. Giustina essendo stato escluso dal votare nella nomina ricorse al Papa, il quale e annullò l' elezion di Gioachino, e comandò che radunato nuovamente il Capitolo coll' intervento di due Delegati Apostolici, cioè del B. Giordano e di Ugolino Priore di S. Giovanni di Bologna, si procedesse all'elezione di un Vescovo; che radunato il Capitolo, con quelli che ne avevano interesse, fu nominato il Vescovo di Reggio Nicolò Maltraverso perchè eleggesse quattro, e questi tre, i quali definitivamente nominassero il Vescovo; che i quattro prescelti furono Arnaldo Ab. di S. Giustina, Jacopo Vigodarzere Arcidiacono della Cattedrale, Jacopo Corrado Archidiacono in Montanis e Dionigi Canonico Suddiacono Apostoli

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co; che infine questi nominarono i tre, da'quali fu eletto in Vescovo di Padova Giordano Maltraverso Preposito di Modena.

II. Questi atti, per i quali radunato il Capitolo, insorti dei dispareri, si rimettono nell'arbitrio del B. Giordano che elegge a Vescovo un suo monaco, o non hanno mai esistito, o sono periti, nè di loro rimane alcuna traccia. Che l'Abate di S. Giustina fosse stato escluso dal Capitolo, anche questo non consta; anzi dai documenti, che abbiamo pubblicati, e vi è chiamato (2) di comune consentimento, e v' interviene. Che il Capitolo abbia rimesso nel Vescovo di Reggio la nomina degli elettori, ciò non è vero, mentre furono eletti dal Capitolo, nel quale ed entrava il Vescovo di Reggio come canonico, e come tale avea voto, In eo quod habet et percipit Præbendam in Ecclesia Paduana. E' certo però che i due Delegati Apostolici v'intervennero, e che dai tre canonici Uguccione, Episcopelo e Dionigi fu nominato a Vescovo Giordano Preposito di Modena.

III. Giordano era Preposito della Cattedrale di Modena probabilmente fino dall'anno 1206, in cui Martino Preposito antecessor di Giordano fu eletto Vescovo di Modena per la traslazione di Egidio II. all'Arcivescovado di Ravenna. Certo è che del 1210 era Giordano colà Preposito, mentre esiste nell'archivio di quell' insigne Capitolo una investitura da lui fatta in quell'anno a favore di Stefanino da Monte di alcune terre poste in Vignola per rogito di Giacomo Calvato. Si ritrova Giordano in questa dignità anche nell'anno 1213 per un istrumento di locazione da lui fatta a Martino Munareto. Nel 1214 li 28 gennaro fu eletto Vescovo di Padova, e l'ultimo giorno di luglio, per atto autentico di compromesso, si vede essergli succeduto un Alberto nella modenese Prepositura. Giordano era poi egli

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Maltraverso di famiglia, siccome il dicono li nostri Storici non contemporanei, era padovano, o era di patria modenese? Il celebre Girolamo Tiraboschì, che finchè vissè ci onorò della sua amicizia, rispondendoci sopra di questo argomento su di cui fu da noi interrogato, ci scrisse non aver potuto rinvenire di quale famiglia fosse il Preposito Giordano. Che se si stesse al nome, dice, trovarsi più volte usato nella famiglia de' nobili di Savignano una delle più illustri di Modena da gran tempo estinta, anzi non ricordarsi di aver ritrovato questo nome in altre modenesi famiglie. Che se gli Autori, che il dicono Maltraverso padovano, fossero contemporanei, sarebbe da prestarsi loro fede, non essendo in tal supposto improbabile che Niccolò Maltraverso Vescovo di Reggio avesse cercato di collocare un suo parente nella Prepositura di Modena. E di fatto Giordano non si trova Preposito per le carte che del 1210, anno appunto in cui Niccolò Maltraverso cominciò il suo Vescovado in Reggio Fin qui il Tiraboschi. Ma non sono da trascurarsi le prove, sebbene di deduzione, le quali noi abbiamo, e che ci persuasero a crederlo modenese. Nella lapide della fondazione di S. Agostino di Padova, si chiama Jordanus Mutinensis Dei Gratia Episcopus Paduanus. La sua Corte, siccome abbiam veduto nelle ultime carte della precedente Dissertazione, e vedremo in seguito, era tutta, composta di Modenesi. Nessun atto, o cronaca contemporanea lo dichiara Maltraverso, o padovano; e lo storico Rolandino ne tace, ed il Monaco non ricorda che il nome e la morte; e questi Autori non giunsero colla lor vita al 1300. La sala del nostro Episcopio, dove ritrovansi i ritratti dipinti a fresco de' Vescovi nostri antecessori, pittura del secolo XV, sotto il ritratto di Giordano si legge Jordanus Mutinensis. Da che ne concluderò parerci più probabile che Giordano fosse mode.

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